ACCESSO MINI-INVASIVO AL RACHIDE PER VIA LATERALE

Particolarmente indicato ANCHE in pazienti anziani e in non perfette condizioni generali

ACCESSO  MINI-INVASIVO  AL  RACHIDE   PER  VIA  LATERALE

L'accesso al rachide laterale (XLIF – extreme lateral interbody fusion) è una metodica di recente applicazione ( 2003 ) che attraverso un MINI-APPROCCIO LATERALE ( a livello lombare sul fianco o transtoracico a livello del rachide dorsale ) permette di accedere al disco e corpo vertebrale con minimo trauma per le strutture muscolari e nervose . Il paziente non deve essere curarizzato e ipoteso – come tradizionalmente avviene nella chirurgia open allargata.
E' quindi particolarmente indicato ANCHE in pazienti anziani e in non perfette condizioni generali.
Con questa tecnica è possibile accedere al disco malato , rimuoverlo e sostituirlo con supporto in Peak,Titanio o altro. E' di recente applicazione anche l'inserimento della protesi discale.
Questa tecnica chirurgica è applicabile dal disco L4-L5 in su. Al momento non è applicabile al disco L5-S1 causa la presenza dell'ala iliaca che non consente l'inserimento degli strumenti chirurgici.
A livello lombare bisogna attraversare la parete addominale laterale con i suoi tre muscoli (Obliquo esterno, interno e trasverso dell'addome ) e le fibre del muscolo psoas. Nel contesto dei muscoli della parete addominale vi sono alcuni nervi ( nervo sotto-costale con suo ramo cutaneo laterale , nervo ileo-ipogastrico , nervo ileo-inguinale ) che vengono delicatamente spostati attraversando i vari strati muscolari . In profondità in prossimità e nel contesto del muscolo psoas si trova il nervo cutaneo laterale della coscia , il nervo genito-femorale e le fibre nervose motorie del plesso lombare .
Il passaggio degli strumenti è costantemente monitorizzato dal punto di vista neurologico attraverso una sonda che segnala la presenza di nervi nelle vicinanze e permette quindi lo spostamento in zona sicura.
Per la presenza di strutture nervose sensitive è possibile che nel postoperatorio si manifestino disturbi ipoestesici/parestesici ( diminuzione della sensibilità cutanea e/o formicolii….) alla coscia che poi generalmente scompaiono nel giro di giorni o mesi.
La metodica non comporta perdite ematiche e il paziente può essere mobilizzato e messo in carico a distanza di 8/12 ore dall'intervento.
In casi particolari a questo intervento “ extreme lateral “ miniinvasivo si deve associare anche un tempo chirurgico posteriore di posizionamento di mezzi di sintesi per migliorare la correzione di eventuali deformità ( Scoliosi, Cifosi, altro…..) .